Web: lotta ai lavoratori fancazzisti

Mentre Brunetta continua la sua battaglia contro l’utilizzo improprio di Internet da parte delle pubbliche amministrazioni, il governo inglese ha pubblicato una guida per incoraggiare i propri dipendenti ad usare Twitter.

Mentre uno studio di Nucleus Reserarch testimonia che chi accede a Facebook durante le ore di lavoro ci trascorre circa 15 minuti al giorno, quindi poco, molte aziende inorridiscono perché questo significa una riduzione della produttività dell’1,47%.
Evidentemente ritengono che trascorrere quei 15 minuti davanti alla macchinetta del caffè a parlar male dei capi tiranni siano molto più utili.

Il Comune di Torino, che era stato tra i primi a bloccare tutto, ora fa marcia indietro.
A Napoli si può accedere solo per un’ora al giorno, divisa in periodi di 10 minuti.
Internet vietato invece del tutto alla Provincia di Milano e nel Comune di Verona.
Black out anche nella regione Friuli Venezia Giulia, dove l’accesso libero è limitato soli ai gruppi consiliari (eh certo!). Divieto di accesso in Poste Italiane e nelle caserme dei carabinieri e in molte aziende private, da Mediobanca alla Carige, da Unicredit alla Ford e alla Honda, dall’agenzia di pubblicità Armando Testa a Sky, alla Bosch, alla Schindler.
Chi la pensa diversamente è invece la Ferrero, che lascia aperta Internet ai dipendenti; e così Telecom e Basic net (Robe di Kappa, Superga). La pensa così anche Enel, i cui 15mila dipendenti in Italia possono accedere anche ai siti di scommesse (Il Sole 24 Ore).

Chi avesse appena terminato di leggere questo post è avvisato che gli restano solo 13 minuti e 45 secondi di cazzeggio quotidiano su Facebook.

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8 commenti su “Web: lotta ai lavoratori fancazzisti

  1. il vero fancazzismo non prevede internet, ma piedi sul divano e lattina di birra in mano 🙂

  2. Beh facebook è un tipo di social differente da twitter … il secondo a mio giudizio è decisamente più professionale, io lo uso per il mio lavoro e ogni giorno scopro sempre qualcosa di interessante , facebook è più per cazzeggiare a mio giudizio. … sono abbastanza differenti.
    🙂

  3. Sono d’accordo Antonio. A me piace Twitter perchè vengono inseriti articoli e link interessanti, non gli affari propri tipo “Sto andando a fare la spesa” come su FB

  4. io dico che la maggior parte delle persone che trascorrono il tempo in internet ci cazzeggiano e basta, credo che ad oggi sia ancora più uno strumento di divertimento che di lavoro, guardate solo facebook!

  5. secondo me è più che altro un modo per reperire informazioni e tenersi in contatto, per cazzeggiare c’è ancora la tv

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