Avevo deciso di non parlare del terremoto perché non ci sono parole che possano rendere giustizia al dramma che centinaia di persone stanno vivendo ma, senza voler entrare nel merito della tragedia, c’è una considerazione che vorrei fare sui media e sull’informazione.
Vi ricordate il terremoto dell’Irpinia nel 1980?
Ci vollero giorni per avere notizie da paesi irraggiungibili.
Oggi, grazie soprattutto al Web 2.0, riusciamo a farci un’idea precisa e dettagliata di tutto ciò che accade: in particolar modo negli ultimi giorni i social network come Twitter e Facebook ci hanno dato la possibilità di avere centinaia di versioni alternative a quelle “ufficiali” dei media tradizionali, accelerando la diffusione di notizie, informazioni, testimonianze, richieste di soccorso, appelli di autorità e associazioni.
Subito dopo la scossa, mentre siti Web istituzionali e TV si mettevano in moto con la loro consueta lentezza, migliaia di messaggi su social network, blog e aggregatori ci hanno tenuti aggiornati in tempo reale.
In particolar modo è straordinaria la possibilità di informarci che ci sta dando YouTube, offrendoci le testimonianze di riprese amatoriali e, fortunatamente, silenziose, perché il silenzio è una dimostrazione di umanità molto superiore al bla bla di telegiornali che speculano sulla tragedia per fare audience.
Vero, vergognosi, come si fa a parlare di share in circostanze come queste?
Ketty, ti consiglio di controllare l’indirizzo che hai inserito, visto che hai messo una virgola al posto del punto… sei irraggiungibile 😉
Scusate se sono stato OT ma mi sembrava giusto avvisare questa sagace lettrice.
Detto questo penso che i media siano MORTI, o almeno lo siano così come li conosciamo.
Mi permetto di rimandarvi ad un indirizzo nel quale si parla proprio di questo… non è un caso che il pezzo sia mio 😉
http://www.hwgadget.com/internet-e-la-mobilitazione-solidale-0407.html
grazie
🙂
Dovere! 🙂
Leggete questo articolo, straordinario 🙂
http://www.ilriformista.it/stories/Italia/61008/
e finalmente! oggi possiamo avere un’informazione che non sia mediata da giornalisti e reti leccaculo. questa è la grande forza di internet!
Fede, Vespa e Santoro hanno i giorni contati!
Molti blogger della zona hanno lasciato le loro personali testimonianze sui loro blog, ci sono racconti di persone che hanno perso la casa o che hanno parenti nella zona e i racconti dei soccorritori che ci danno la reale dimensione di questa tragedia
http://miskappa.blogspot.com/
Dopo i reporter travestiti da finti preti, per fotografare i terremotati morti… mi chiedo: Il “mercato” davvero necessita di queste foto perché è fatto da gente cinica o il cinismo è indotto da chi dovrebbe fare informazione?!
i mezzi di informazione tradizionali si stanno dimostrando dei veri sciacalli, è uno scandalo!
@vin Purtroppo questo dipende dalle persone e non dai mezzi. Ci sono stati episodi di sciacallaggio anche su Internet, come questo
http://www.zeusnews.com/index.php3?ar=stampa&cod=10021&numero=999
purtroppo il fenomeno esiste dapertutto, infatti invito tutti quelli che vogliono fare donazioni in favore delle vittime dell’abruzzo a stare molto attenti. in rete stanno proliferando pagine web uguali alla homepage del sito della croce rossa italiana, che invitano gli utenti a fare delle donazioni tramite servizio paypal per appropriarsi dei dati delle carte di credito. spero che questi fenomeni non dissuadano la popolazione a donare: lo si deve fare ma con attenzione
questo video andrebbe riproposto ad imperitura memoria di come vengono spesi i nostri soldi