Secondo Einstein “Non hai veramente capito qualcosa finché non sei in grado di spiegarla a tua nonna”.
Partendo da questa idea il sito Fastcompany ha pubblicato un tentativo semi-serio di spiegare cosa sia Internet a Oliver Twist, il ragazzino orfano protagonista del secondo romanzo di Charles Dickens.
Un ipotetico uomo dei nostri giorni parla a Oliver di una “libreria infinita” composta da una serie di piccole macchine collegate tra di loro, di un “telegrafo con suoni e immagini” che permette alle persone di comunicare anche se sono lontane e di una “rete di tubi” che, come le strade, serve a trasportare informazioni.
Il ragazzo capisce anche troppo bene: “Con Internet si può parlare con chiunque senza andare a casa sua, comprare oggetti senza andare al negozio e ascoltare musica senza dover entrare in un pub. Non sembra tanto uno strumento che mette le persone in connessione tra loro, quanto qualcosa che le isola dal mondo”.
molto bello. sono quelle cose alle quali non pensiamo mai che essere costantemente connessi significa essere costantemente isolati
è una questione di equilibri certo se passi tutta la giornata su farmville sarà difficile che ti rimanga il tempo per i rapporti sociali
la questione è complessa, internet ci avvicina o ci allontana? fondamentalmente è uno strumento con potenzialità elevatissime, rende possibile quello che fino a qualche decennio fa era impensabile … avvicinarsi o allontanarsi dalle persone è solo una nostra responsabilità, attenti quindi a non spostare il focus dall’azione alla reazione
ah ah ah c’è anche jack lo squartatore
E’ come un passaparola per un “no Cassano day” praticabile unicamente e immediatamente dopo il “vaffa” é stato espletato.
@mogol_gr Ehm… Non capisco il nesso…