Pubblicità sessiste bocciate dal Parlamento Europeo

“La patatina tira”, “Fatti una cubana”, “Per l’uomo che non deve chiedere mai” e “Meno male che le patate le comprano le donne”: sono solo alcuni esempi di slogan pubblicitari che il Parlamento Europeo ha appena bocciato perché col loro essere sessisti e stereotipati contribuiscono a mantenere la disuguaglianza fra uomo e donna.

Insomma: la nostra società sarebbe condizionata, nei consumi ma anche nei rapporti sociali, da spot pubblicitari discriminanti nei confronti della donna, che altrimenti sarebbe molto più valorizzata per le sue capacità organizzative e per la sua intelligenza logico-matematica.

Ma il punto non è (solo) questo.
La donna non può essere rappresentata come sexy e non le si possono rivolgere slogan “provocanti” ma, secondo il Parlamento Europeo, vanno condannate anche le pubblicità nelle quali viene descritta come “l’angelo del focolare”, fra padelle e fornelli, alle prese con elettrodomestici che non funzionano o mentre cammina tra una fila di lenzuola bianche e profumate.

Eliminiamo le donne dalla pubblicità che facciamo prima.

Sarà che non mi sono sentita sminuita nel mio ruolo di donna quando Rocco Siffredi camminava in mezzo a uno stuolo di ragazze con un sacchetto di patatine in mano per opera dell’agenzia Leo Burnett… ma soprattutto mi sembra importante ricordare che il suddetto Rocco ha sostituito Maria Teresa Ruta, precedente testimonial dell’azienda.
E non mi pare poco
🙂

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8 commenti su “Pubblicità sessiste bocciate dal Parlamento Europeo

  1. uffa ragazzi, qua non si può fare più niente! dall’angelo del focolare alla sgualdrina pronta all’uso, tutto sembra essere tabù… ormai sembra essere tabù anche la rappresentazione stessa della donna.
    contemporaneamente l’uomo, nelle immaginifiche pubblicità moderne, viene rappresentato come un fusto da sessualizzare… ma questo va bene perchè non è sessismo.
    e che ca+++! se fosse per me toglierei i vestiti dalla nostra sottosviluppata ed asfittica società… li toglierei a tutti e basta!
    nudi come mamma ci ha fatto. belli e nudi TUTTI

  2. la pubblicità di amica chips è stata a dir poco geniale e ha registrato un’impennata delle vendite. purtroppo è stata censurata in quanto violava (pare) gli articoli 9 (violenza, volgarità, indecenza) e 10 (convinzioni morali, civili, religiose e dignità della persona) del codice di autodisciplina pubblicitaria. io francamente non ci trovavo nulla di volgare, lo sono molto di più alcune trasmissioni televisive.

  3. le pubblicità dovrebbero essere più divertenti, altrimenti non ce le ricordiamo. certo se si censura per così poco. io ho visto pubblicità inglesi piene di doppi sensi, non hanno offeso nessuno ed erano davvero simpatiche.

  4. le pubblicità allusive e piene di doppi sensi sono senz’altro divertenti, ma mi chiedo poi quanto effettivamente aiutino le vendite. insomma la massaia che fa la spesa si ferma davanti allo scaffale delle patatine e poi compra davvero quella che “tira”?

  5. Io non capisco xkè in italia si faccia cosi tnt abuso del nudo mentre in altri stati tipo il regno unito no. Ma xkè dobbiamo passare x quelli privi di creatività!? non capisco proprio..

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