Google sperimenta una nuova forma di pubblicità basata sugli interessi degli utenti.
La notizia sta invadendo i giornali online e per chi, come me, non è particolarmente fissato con questioni di privacy, l’idea è allettante. Finalmente non vedrò più durante la navigazione pubblicità che mi propongono una cura per i parassiti dell’intestino o che mi chiedono se ho problemi di candida (ne avevo parlato qui): vedrò invece pubblicità di prodotti o servizi che realmente mi interessano come manuali di guerrilla marketing o ruote da rollerblade.
Questo nuovo tipo di pubblicità si basa sugli interessi espressi dalle visite effettuate dagli utenti a siti appartenenti al network della rete di contenuti di Google e a YouTube: se ad esempio un utente ha cercato delle scarpe da calcio su un sito di abbigliamento sportivo, l’inserzionista potrebbe voler inviare una comunicazione pubblicitaria a quel determinato utente in periodo di saldi.
Fino a qui i vantaggi di questo strumento sono indubbi.
Quando però si comincia a parlare di YouTube l’idea acquista una prospettiva diversa: gli annunci pubblicitari vengono selezionati in base alle categorie di interesse associate agli utenti in seguito ai video che hanno guardato. Ad esempio le persone che guardano spesso video di auto e siti di automobilismo verranno inserite nella categoria degli appassionati di automobili e, di conseguenza, avranno la possibilità di vedere annunci pubblicitari per lo più legati al mondo dell’auto.
E se i video che guardano non sono di automobili?
Avete sicuramente capito dove voglio arrivare.
Anni fa mi sono ritrovata ad una riunione con pezzi relativamente grossi. Siamo tutti seduti intorno a un tavolo, il CEO di un’importante impresa collega il suo portatile al videoproiettore per navigare in Internet ma non funziona, così viene chiamato un tecnico il quale prontamente risolve il problema e per testare il funzionamento della Rete apre la cronologia di Explorer, seleziona un sito a caso e parte su schermo gigante il sito di un locale di lap dance.
Ecco. Se sono queste le vostre preferenze di navigazione, d’ora in poi vi consiglio la navigazione solitaria perché potrebbero apparirvi messaggi pubblicitari quantomeno imbarazzanti.
uh io è meglio se mi astengo
questa è una violazione della privacy allucinante. ma ci pensate avere qualcuno che spia la vostra navigazione x poi proporvi determinati prodotti? ma uno sarà libero di guardarsi il cavolo che vuole in internet senza per forza doverne rispondere con della pubblicità invasiva? e se poi qulcuno usa il tuo pc cosa succede? che in base alla pubblicità che vede capisce le tue abitudini di navigazione? bella roba!
E’ una preoccupazione che vi fate solo voi accaniti navigatori di siti porno. Se non avete niente da nascondere la pubblicità mirata non costituisce certo un problema
Pensare di essere immuni e protetti da invasioni della privacy viaggiando in rete è una prerogativa di chi non sa come funziona internet, cosa è un referrer, come è fatto un cookie… 🙂
Quello promosso da google è solo il passo più naturale possibile, venire allo scoperto, fare alla luce del sole (grazie al nuovo cookie dart) quello che già ora veniva fatto sotto sotto.
Se non no si piega tutto il viagra che ricevo o le mail dove si richiama al mio bisogno di affetto.
Hai assolutamente ragione Roberto. Io ultimamente continuo a ricevere proposte di di test per il QI… chissà cosa mi vogliono suggerire… 😀
la pubblicità mirata è una violazione della privacy indipendentemente dai siti che uno naviga. non è una questione di siti porno, ognuno di noi ha le sue attitudini e preferenze o magari hobby personali che può non volere vengano pubblicizzati e ne ha diritto
siamo già tutti controllati. se non vi va bene smettete di usare internet, oppure usatelo in modo più consono visto che vi vergognate delle vostre preferenze
Non è affatto questione di vergognarsi nè di navigare siti porno. Le persone spesso usano il web per risolvere problemi, per cercare di capire quale malattia hanno contratto, per esprimere opinioni politiche…. è giusto che tutto questo rimanga riservato
Nessuno ci mette delle telecamere in casa o apre la nostra posta. Le nostre vite digitali devono essere rispettate esattamente come le vite reali, e la privacy è una componente fondamentale.
Pam, ma ci sarà un modo di proteggersi, di tutelare la propria privacy e di non venire invasi da pubblicità di vibratori e vaselina solo perchè si è stati una volta su un sito porno….
Certo Fanka, gli utenti potranno accedere a uno strumento chiamato “Preferenze Annunci” e cancellare, aggiungere categorie o effettuare quello che tecnicamente viene definito opt-out, vale a dire la possibilità di farsi escludere da quella pubblicità e, più in generale, da ogni offerta pubblicitaria. Ma quante persone lo faranno?
Sì solo che non lo farà nessuno… suppongo che ci voglia anche una certa dimistichezza per capire come funziona