Manu

A volte mi rendo conto di avere degli amici talmente straordinari che mi vien voglia di parlare di loro anziché di me.

Il mio amico Manu lavora alla Ford di Ferrara, l’officina dove porto la macchina ogni volta che ho un problema (notare che ho una Mercedes).
Ieri sono andata da lui perché la vaschetta che contiene il liquido tergivetro si era crepata e perdeva acqua.
Davanti ai miei occhi increduli, tra lo sbalordito e l’inebetito, è riuscito a riparare il danno con una vite e del silicone, a costo zero.

Nel 2009, disorientati da una sovrabbondanza di tecnologia, mentre si compiono studi per essere in grado di leggere la mente umana, le automobili sono assemblate con pezzi di plastica, si rompono frequentemente e, quando succede, a nessuno viene in mente un modo per aggiustarle: semplicemente si cambia il pezzo, 9 volte su 10 smontando tutto il motore.

Fortunatamente Manu è di un’altra generazione, quella degli anni ’70, di bambini che facevano aquiloni con la carta delle uova di Pasqua e che, ogni tanto, riuscivano incredibilmente anche a farli volare.
Oggi i bambini giocano con la Wii e guardano i Teletubbies, che sono mille volte più dementi dei Barbapapà.

Fortuna che Manu non si è perso nemmeno una puntata di McGyver 😉

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17 commenti su “Manu

  1. Ma per favore! Anche i post generazionali adesso!? Scusa ma se davi la macchina a me, che sono notoriamente uno con una manualità ed una fantasia pratica straordinarie, ti avrei fatto un upload di silicone, avrei debuggato la vaschetta e con un grab della vite avrei refreshato la crepa prima che andasse in freezing.
    Scusa ma cosa ci vuole?

  2. Io sono di poco–poco più giovane e ho avuto comunque la fortuna di vedere le prime repliche dei suddetti e ho sempre più la sensazione che un po’ di Madzinga e sonori scapelotti (non sto a citare i già citati) mi abbiano fatto bene!

  3. Sono assolutamente d’accordo con te Gio, qualche sculacciata non ha mai ucciso nessuno e io ne sono la dimostrazione 😉

  4. Lucio Battisti diceva:
    Quel gran genio del mio amico
    lui saprebbe cosa fare,
    lui saprebbe come aggiustare
    con un cacciavite in mano fa miracoli.

    Ho sempre ammirato e trovato straordinario chi ha manualità!
    Una volta avevo avuto un debole per un idraulico, dopo aver visto quanto era abile nel riparare caldaie e rubinetti, avrei voluto sposarlo, ma purtroppo ho scoperto che era gay! 🙂

  5. noi generazioni cresciute col pongo e col dash siamo bravi a lavorare con le mani, poi è arrivato il didò e ha rovinato tutto

  6. era un’epoca in cui se volevi qualcosa dovevi arrangiarti e costruirtela quando vogliono qualcosa i bambini di oggi entrano in un negozio e se la comprano senza dover usare l’ingegno

  7. Ai miei tempi , i giocattoli me li costruivo io 8) ! Aerei , navi ( con le vaschette di polistirolo ) , autotreni con le scatole del dentifricio ! costruivo e vendevo ai miei coetanei , salotti , santari e WC fatti con POGNO e DASH ( vendevo cessi e divani in miniatura 😀 ).
    QUANTA BABY-TECNOLOGIA !!!
    technology technology technology …. 🙂

  8. Non sono molto d’accordo. Quando ero piccola avevo il cicciobello e il ferro da stiro, non molto stimolanti direi. Mia nipote a 5 anni ha un sacco di giochi che ne stimolano i riflessi, la comprensione e le diverse abilità, sa già leggere scrivere e usare il computer, molto meglio no?

  9. Comunque “Manu” è un gran bravo ragazzo, se comprerò un altra Puma è perché c’è lui…

  10. Grazie mille, non credo di meritarmi tanto, è che oggi ahimé la passione per il proprio lavoro è una rarità e chi ne svolge uno come il mio tende a pensare alla redditività ed alla semplicità piuttosto che all’ingegno ed alla soddisfazione, certo sarebbe stato più semplice e redditizio sostituire la vaschetta ma che soddisfazione ci sarebbe stata?

    P.S. Poi nessuno avrebbe scritto di me su di un blog 😉

    – Grazie ancora Pam e a chi ancora non è schiavo della tecnologia nonostante ci sia in mezzo tutto il giorno.

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