Gli Stati Uniti hanno eletto il nuovo presidente: Barack Obama.
Con un’affluenza record alle urne, Obama ha rilanciato il sogno americano attraverso una vittoria schiacciante sull’avversario John McCain.
Un trionfo per il candidato democratico, soprattutto se consideriamo che si tratta del primo presidente nero della storia. Ma non solo.
Circa 20 giorni fa Obama è stato nominato da Advertising Age marketer dell’anno, dopo aver incontrato i consensi di centinaia di professionisti e agenzie del settore che l’hanno classificato primo davanti ad aziende come Apple.
Marketer dell’anno. Un uomo politico. Un presidente.
Un presidente che ha insegnato alle agenzie pubblicitarie, troppo spesso statiche e ingessate, come vendere la propria immagine attraverso Internet, Social Network, Video sharing, Web marketing, email marketing, search marketing, iPhone applications.
Durante la campagna elettorale, Obama aveva schernito McCain accusandolo di non saper usare il computer e di non essere nemmeno in grado di scrivere una mail.
Direi che gli è costato caro.
Chissà se le nostre aziende che credono ancora che Internet non serva a vendere i propri prodotti saranno in grado di ricredersi.
yes, we can.
E’ la prima volta che seguo con così tanta attenzione le elezioni americane ed è merito di obama, sono convinta che rappresenterà l’innovazione per l’america e per il mondo intero. Finalmente un presidente nuovo sotto tutti i punti di vista. obama, yes you can!
Quello che ha saputo fare lo staff di Obama è stato davvero incredibile. Speriamo che adesso siano in grando di portare nella politica la stessa ondata di rinnovamento e freschezza che hanno saputo mettere nel marketing.
spero davvero in grandi cambiamenti… sempre se Obama non prenderà la strada di tutti quelli che in campagna elettorale sembrano supereroi e poi si perdono per strada… ma io sono fiduciosa 🙂
speranza e cambiamento. io ci credo e comunque cambiare è sempre positivo. sono contentissima!
Non per andare in controtendenza: in tutti i discorsi che ho sentito, Obama parla bene in senso generale, me quando si viene alla sostanza e’ tutto molto nebuloso. Non per questo McCain era molto meglio. La mia convinzione rimane che se McCain avesse scelto un “mate” diverso avrebbe probabilmente vinto. Riguardo alla sostanza, le cose da fare sono abbastanza chiare: riforma della social security e HMO’s, finanza, politica estera e globalizzazione. Infine il tema piu spinoso della energy security. E’ difficile prevedere le scelte. Attualmente credo che le riserve strategiche possano arrivare fino ad un mese (tanto per fare un paragone – in Europa le riserve strategiche non esistono…). Di alternative serie, a parte il nucleare fissile, c’e’ poco. Tutto cio’ di cui si sente parlare e detto da individui che potrebbero evitare di parlare…Per come stanno le cose prevedo che i fabbisogni energetici (in costante aumento) possano ancora di piu’ determinare la geografia politica dei prossimi decenni.
L’elezione di Barack Obama, al di là delle convinzioni politiche di ognuno, rappresenta la volontà di riprendersi dalla crisi. Un outsider, un uomo fuori dalle logiche di partito è diventato presidente. Comunque vada, un grande cambiamento.
Abbiamo sempre pensato all’america come a un paese dove è possibile realizzare i propri sogni. Obama è riuscito ad essere il primo presidente afroamericano e un presidente fuori dagli schemi può essere un’arma in più per uscire dalla recessione
Ma lo sapevate che durante la campagna elettorale, con una donazione di almeno $ 15,00 si partecipava all’estrazione per vincere un viaggio e soggiorno a Chicago ed incontrare Obama a cena nell’ambito dei festeggiamenti per la sua elezione a Presidente? Geniale!
A proposito della campagna elettorale di Obama si è parlato tanto di Social Media.
Non dimentichiamo che il suo sito è un gioiello di tecnologia e interattività dove è possibile iscriversi, creare il proprio spazio, interagire con gli altri e fare una donazione: Obama ha così raccolto milioni di dollari dalla rete, svincolandosi dai finanziamenti tradizionali e di stato.