Ieri sera, come ogni anno, ero al Communication Day, il convegno sulla comunicazione organizzato da Inside btb di Luca Targa.
Quest’anno è giunto alla settima edizione, molto diversa dalle prime in quanto a organizzazione, segno della capacità dell’evento di evolversi così come si evolve la comunicazione.
Ospiti di rilievo: Mario Picchio che ha parlato di un’interessante teoria definita “oceano blu”; Pasquale Diaferia che ha parlato di circolarità della comunicazione e Massimo Guastini che ha posto l’accento sui Social Network e sulle pubblicità che ottengono il favore della Rete.
La serata è poi stata dedicata alla proiezione degli spot premiati a Cannes.
Ciò che mi ha colpita, e che mi colpisce ogni anno guardando il meglio della pubblicità internazionale, è il trionfo della semplicità.
Come giustamente affermato da Pasquale Diaferia, per essere un pubblicitario basta sapersi guardare attorno, non c’è nulla da inventare, è solo questione di cambiare la prospettiva di approccio a ciò che già ci circonda.
Guardate questo spot per Citroen, ammiratene la semplicità, l’ironia, il modo diverso di approcciare un’automobile, in pochi secondi, senza effetti speciali o slogan memorabili e risolvendo allo stesso tempo uno dei problemi principali della pubblicità: la comunicazione del prezzo.
Bello lo spot e quoto il discorso sulla semplicità
Io tutta questa semplicità negli spot di ieri sera non l’ho vista, diversi non li ho nemmeno capiti
io ieri non sono riuscita a venire quindi non posso commentare nello specifico, quello che vedo intorno è che ci sono molte parole e pochi fatti: più arrivi a certi livelli più parli di semplicità ma non appliche nessuna delle parole che dici (a cominciare dai budget) ed in particolare non c’è nessuna creatività molto spesso infatti le grandi agenzie si affidano ad artisti esterni. Io stessa non so contare le volte in cui mi sono sentita dire: “sa lei è troppa creativa io faccio pubblicità..cerco più un tecnico”. Allora faccio la creativa. Per conto mio 😉
Claudia se non hai capito gli spot mi sa che il problema è tuo però 🙂
Ci sono stati spot estremamente semplici e altri meno, di sicuro il fatto che molti non fossero italiani non ne aiutava la comprensione. Resta il fatto che le cose semplici sono sempre le più belle, non solo in pubblicità 😉
si è parlato della difficoltà di trattare argomenti “delicati” come i profilattici ma se fate un giro su youtube vedete che le pubblicità dei profilattici sono in assoluto le più divertenti