Secondo Christopher Lasch “La pubblicità non cerca di soddisfare bisogni, quanto piuttosto di crearli”.
E il bello è che ci riesce.
Un articolo del New York Times fa riferimento a una ricerca pubblicata sul Journal of Consumer Research grazie alla quale Debra Tramper, assistente di marketing presso l’Università di Groningen,ha dimostrato che le pubblicità riescono ad influenzare il modo in cui le donne percepiscono se stesse.
E non è una questione di testimonial bellissima che fa sentire a disagio la bruttina di turno: basta mostrare anche solo la confezione di un prodotto di cosmesi per scatenare un senso di inadeguatezza.
Un gruppo di donne è stato suddiviso in due: ad alcune è stata mostrata l’immagine della confezione di un prodotto voluttuario (rossetto, mascara ecc.) mentre ad altre sono stati sottoposti messaggi pubblicitari.
Al termine del test tutte le donne si sono dimostrate più portate a pensare ai propri difetti fisici ma quelle che avevano visto le pubblicità erano decisamente propense a valutarsi negativamente.
Insomma secondo lo studio l’autostima delle donne cala di fronte alla pubblicità.
Bisognerebbe prendere esempio dagli uomini che nonostante pancetta, calvizie e un aspetto generale poco “glamour” vanno sempre a testa alta… o quantomeno ad altezza decolleté 🙂
quello che non capisco esattamente è se le donne hanno bisogno di sentirsi belle per via dell’agguerrita competizione con le altre donne o per piacere all’uomo, la cosa migliore sarebbe essere belle x se stesse
@Tony secondo me il problema è semplicemente che le donne sono perfettamente consapevoli che il senso più sviluppato negli uomini è la vista e per questo si fanno un sacco di problemi su come possono apparire. Io credo che una donna soddisfatta del proprio rapporto di coppia e che sta con uno che non si gira a guardare tutte quelle che passano e che non passa la notte a guardare porno in tv non subisca poi tutti questi scompensi dalla pubblicità di un rossetto
la pubblicità crea bisogni ma se le donne hanno la mente bacata non è colpa della pubblicità
Interessanti questi riflessi condizionati…. e se una donna entra in una cucina gli viene voglia di cucinare? e se entra in una camera da letto? 🙂
Mh… Io non baserei la mia strategia di rimorchio su questo presupposto 😉
la pubblicità crea continuamente in noi bisogni che non avevamo ma sentirsi inadeguate di fronte a un rossetto è una prerogativa squisitamente femminile
@riccardo + o meno come non dartela 😀