Il sisma.
Le vittime, i feriti, i dispersi, le case distrutte e i numeri di un bilancio provvisorio in continua crescita.
E poi l’Italia migliore, quella della Protezione Civile, della Croce Rossa, dei Vigili del fuoco, delle Forze dell’Ordine, dei volontari e di tutti coloro che, anche solo con un piccolo gesto, vogliono dare una mano.
Brucia ancora tanto la consapevolezza di quanto accaduto all’Aquila, dell’ex prefetto che fingeva di commuoversi davanti a macerie e bimbi rimasti orfani; dell’imprenditore che sghignazzava al telefono pensando agli affari che avrebbe fatto sfruttando la ricostruzione; delle infiltrazioni mafiose negli appalti; di Berlusconi che, pur di catalizzare l’attenzione pubblica, regalava la dentiera a un’anziana sfollata.
Parole ignobili, comportamenti aberranti, azioni meschine.
Ma dietro l’angolo c’è anche il ricordo del terremoto Emilia, quello vissuto “da dentro”, che mi ha fatto perdere la casa e dormire in macchina.
Quello che mi ha insegnato che il mondo è pieno di persone generose e pronte ad aiutarti, senza fare notizia, a riflettori spenti.
Quello della mobilitazione immediata, dell’altruismo, degli esseri umani che soccorrono altri esseri umani, lontani da speculazioni imprenditoriali e politiche.
Quello delle parole e dei gesti che non mi hanno mai fatto sentire sola perché, se l’Italia è fragile, la catena della solidarietà sa essere davvero forte.
Ieri sera ho fatto un bonifico.
Ho scelto la Croce Rossa, un’associazione seria (IT40F0623003204000030631681), ma avrei potuto decidere di donare 2 euro alla Protezione Civile tramite sms (45500).
Sono certa che il mio aiuto arriverà a destinazione.
Se così non fosse, almeno saprò di averci provato.
Che è sempre meglio che restare inerti, ad osservare la distruzione, attanagliati dal pessimismo cosmico e dalla convinzione che il mondo sarà sempre nelle mani di sciacalli e truffatori.
La solidarietà è l’unico investimento che non fallisce mai (Henry David Thoreau).