Qualche tempo fa leggevo un articolo a proposito del fatto che Pierferdinando Casini aveva chiesto di oscurare il volto della figlia che appariva in un’immagine su Dagospia. La bambina era stata immortalata assieme ai genitori[…]
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Il personaggio più simpatico del Vangelo
Pare che giri in radio una pubblicità che dice: “Vuoi dirci qual è il personaggio più simpatico del Vangelo? Vota su famigliacristiana.it”. Io non ci credevo e sono andata a controllare: tutto vero. Si specifica[…]
Bin Laden e Hitler… spermatozoi
I media cinesi e gli internauti in particolare hanno reagito in modo indignato nei confronti di un progetto di pubblicità di preservativi tedesca che raffigura Mao Tse Tung, Bin Laden e Hitler come spermatozoi. La[…]
Un applauso per il marketing virale
Tempo di marketing 2.0. Si fa un gran parlare di marketing virale, di utilizzo strategico dei nuovi media, di comunicazione innovativa. Poi si guardano le pubblicità delle agenzie di comunicazione e sono una più banale[…]
Te la do gratis, ma solo per pubblicità
La pubblicità ai tempi della crisi. “Conveniente”, “risparmio”, “gratis” sono gli slogan più utilizzati, possibilmente con qualche allusione maliziosa, che il sesso tira sempre, crisi o no. “Fidati, te la do gratis (la montatura)”, dice[…]
Pubblicità: Obama diventa un cremino
Berlusconi ci aveva provato in tutti i modi ad essere l’unico che si era permesso di ironizzare sul colore della pelle di Obama con la frase: “Bello, giovane e abbronzato”. In effetti il primato è[…]
Se mi fai il soggiorno ti regalo un funerale
In questi giorni si fa un gran parlare di pubblicità, della crisi che ha investito anche questo settore e delle prospettive di ripresa per la seconda metà del 2009. L’aspetto positivo è che la crisi[…]
La pubblicità di Google e gli interessi degli utenti
Google sperimenta una nuova forma di pubblicità basata sugli interessi degli utenti. La notizia sta invadendo i giornali online e per chi, come me, non è particolarmente fissato con questioni di privacy, l’idea è allettante.[…]
I rari casi in cui le tasse fanno ridere
Avevo già parlato di delirium tax, la tassa sulla pubblicità che, a Bologna ma non solo, aveva portato il Comune a multare un gioielliere per aver esposto uno zerbino con le iniziali dell’esercizio commerciale, un[…]