Disabilità in pubblicità

Una nuova pubblicità ci mostra la disabilità come una condizione normale, attraverso gli occhi vispi di una bimba con la Sindrome di Down

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Se hai un nome strano, Facebook ti cancella

In tanti sono stati vittime dell’arroganza di Facebook, che ti considera un utente “fake” solo perché hai un nome fuori dal comune

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Profumi e calore di un 2014 pieno di persone

Ripercorro con la mente ogni istante del 2014, in cerca di dettagli indimenticabili da stringere forte e portare con me

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Complimenti a chi copia, ma con stile: il caso Eat Alì

Il giovane bengalese Asad Ullah ha aperto un negozio di alimentari chiamandolo “Eat, Alì” e facendo il verso alla famosa catena “Eataly”

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A pensare male si fa peccato, e non ci si azzecca

Alcuni ragazzi fissano gli smartphone al Rijksmuseum di Amsterdam, accanto al dipinto di Rembrandt “La ronda di notte”…

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Vuoi accendere una candela in Chiesa? Serve la carta di credito

Un marchingegno elettronico che permette di accendere candele, prenotare messe e devolvere offerte con la carta di credito

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La pubblicità senza Photoshop che vende di più

Il marchio di lingerie Aerie, nel lanciare la sua nuova linea, ha annunciato che non avrebbe utilizzato Photoshop per ritoccare le immagini pubblicitarie

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Affittare se stessi: nuova frontiera del marketing?

“Il posto fisso non c’è più, bisogna cambiare mentalità”, sostiene Renzi.
E noi ci adeguiamo, più per disperazione che per reale predisposizione.

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La stupidità diventa uno spot per la donazione di organi

Il cervello è uno degli organi che non possono essere donati, non è detto che sia un male

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