Quest’anno ricorre il 200esimo anniversario dalla morte di Jane Austen, straodrinaria autrice e abile indagatrice del cuore femminile, capace di raccontare con ironia e arguzia i sentimenti, i sogni e le ambizioni delle sue eroine.
Per onorarla, la Bbc ha deciso di catapultare i suoi personaggi direttamente nel 2017 e di sottoporli alla prova del dating online, croce e delizia della nostra sfavillante modernità.
Il “mercato matrimoniale” del periodo Regency era soprattutto una questione sociale che riguardava la possibilità di accappararsi un “buon partito” adottando un contegno ineccepibile che, ad esempio, proibiva di manifestare i propri sentimenti e rendeva necessario lasciarli intuire attraverso sguardi e mezze parole sottovoce, senza mai risultare davvero espliciti.
Il tutto raggiungeva l’ambito climax al momento della proposta di matrimonio, tanto romantica e altisonante quanto pronunciata con freddezza e distacco.
Analizzando il funzionamento di app di dating come Tinder, che rappresentano alla perfezione le esigenze relazionali contemporanee, ci rendiamo conto che, tutto sommato, l’antica arte del “rimorchiare” non si è evoluta granché e si fonda ancora su atteggiamenti classici che prediligono aspettative estetiche ed economiche: gli utenti rimuginano a lungo riguardo la scelta della foto e di quelle poche righe di biografia che servono ad agganciare potenziali partner, di norma ostentando bellezza, personalità e status.
Se possiamo tranquillamente sostenere che qualunque donna contemporanea, su Tinder, esprimerebbe approvazione per un moderno Fitzwilliam Darcy, non è altrettanto scontato che un uomo single, con un’eredità interessante e ampie possibilità di guadagno, sceglierebbe Elizabeth Bennet.
Così la Bbc, attraverso un video, immagina una sessione di chat durante la quale Elizabeth chiede a Darcy se per caso non la ritenga bella a sufficienza per indurlo in tentazione (dal testo originale in cui Darcy la definisce “non abbastanza bella per tentare un uomo par mio”)… e lui risponde, cancella, riscrive, sceglie un’emoji, la cambia, optando regolarmente per lo stile più distaccato e salvaguardando la sua austerità.
Spassosissimo. Da vedere assolutamente.