“Il giornalismo è curiosità del mondo e di chi lo abita”, dichiara Mario Calabresi sul suo profilo Twitter e, secondo me, non esiste definizione più calzante.
Curiosità del mondo, però, significa soprattutto essere al passo con i tempi, avere quella sensibilità al cambiamento che ancora manca a tanti professionisti dell’informazione, ostinatamente arroccati su posizioni che definire “conservative” è un eufemismo.
Nella storia dell’uomo, comunicazione e innovazione sono sempre stati propulsori e bussola di orientamento: per mantenere un contatto con i lettori è fondamentale adeguarsi al loro modo di fruire le informazioni, utilizzarne i linguaggi, applicarne i codici.
Non basta accantonare i vecchi strumenti di lavoro (la mitica Olivetti, la penna e il taccuino) per tuffarsi in un mare magnum di app, algoritmi e cinguettii: farsi portavoce della collettività significa soprattutto comprendere i meccanismi di cambiamento e partecipare attivamente alle loro dinamiche.
Occorre duttilità mentale, formazione continua ma, soprattutto, il banalissimo “guardarsi intorno”.
Ieri sera, facendo zapping durante una pausa dello speciale di La7 sulla Catalogna, mi sono soffermata per qualche istante su Chi l’ha visto, colpita dalle immagini del diario di una ragazzina scomparsa: sulla pagina c’era scritto: “WTF!!?!? XD”.
Il cronista si è lanciato in un’analisi dettagliata del significato intrinseco di questa comunissima espressione: “Cosa avrà voluto dire la ragazza? Sembrerebbe un’imprecazione in inglese…”.
Già il condizionale fa un po’ ridere.
Ma la parte migliore è arrivata quando Federica Sciarelli ha chiesto: “Cosa indica per-D? A chi si sta rivolgendo Rosa? Chi è D?” (qui il video, 01:45).
Davvero imbarazzante.
Possibile che nessuno, nella nutrita redazione del programma, sia stato in grado di spiegare alla conduttrice che quell’XD è, semplicemente, un’emoticon?
Fare il giornalista, da sempre, significa avere fiuto, capacità analitiche, credibilità.
Ma oggi vuol dire anche padroneggiare Snapchat, sapere chi sono Benji & Fede, riconoscere un’emoticon quando ce l’hai di fronte.
Poi ci chiediamo come mai i giovani guardino Maria De Filippi invece di leggere giornali vetusti che non sono in grado di rappresentarli.