Questo 2015 è quasi finito.
Porta via con sé le sale d’attesa, l’intimità che si crea tra persone che non si conoscono, i pacchi di biscotti svuotati e le unghie mangiucchiate, i tanti messaggi ma i pochi amici veri, gli occhi lucidi e i sorrisi malinconici, la mia mano tremante che stringe quella di chi presto se ne andrà.
Questo 2015 porta via con sé le interminabili notti senza luna in cui le paure ti divorano, in cui crolla l’illusione di essere all’altezza, in cui le false speranze, le promesse, i sogni che riempivano 2 o 3 cassetti si infrangono in mille pezzi schiantandosi sull’asfalto della vita, in quelle albe improvvise in cui vorresti solo nasconderti sotto le coperte per ripararti dal freddo di un futuro inevitabile.
Questo 2015 porta via con sé le numerose partenze, alla ricerca di quelle risposte che il destino sembra non volerti dare, le valigie sempre pronte nel bagagliaio dell’auto, gli spostamenti improvvisi e le corse a perdifiato, inciampando, lungo il tragitto, in persone straordinarie, di quelle che non ti chiedono nulla in cambio.
Questo 2015 è quasi finito.
Mi lascia la storia di Adriano, dall’aspetto burbero ma dai modi gentili, che fa il volontario della croce rossa perché, quando ha perso la moglie, si è reso conto che al mondo c’è sempre bisogno di qualcuno che ti aiuti.
Mi lascia la certezza di Fede, sorella per scelta ma non per nascita, e la sua generosità nel definirmi “anima gemella” senza farmi pesare l’evidenza: sono io quella che, senza di lei, non va da nessuna parte.
Mi lascia i sorrisi di Verdiana e le risate di Mirhinda, che hanno aggiunto colore alla tavolozza della vita, insegnandomi che non sempre l’ottimismo è leggerezza, ma può essere pesantezza che ha ancora voglia di sperare, nonostante tutto.
Questo 2015 mi lascia una ricetta vincente: prendi ricordi, speranza, sorprese, emozioni, incontri e tanta forza, mescolali assieme e aggiungi “grazie” a volontà: a Gian, Daria, Habiba, Maddalena, Claudia, Remo, Dany, Antonella, Roby, Gianluca, Carlo, Sandra e Manu. Loro sanno perché.
E a Paolo, che non c’è più ma è sempre qui.
Questo 2015 se ne va, lasciandomi una consapevolezza che tengo stretta e porto con me nell’anno nuovo: forse non si smette mai di avere paura, ma la vita ci regala persone per le quali vale la pena affrontarla.