Cartelloni pubblicitari personalizzati in base a chi li sta guardando, una trovata davvero geniale.
Immaginate, ad esempio, se un manifesto fosse in grado di distinguere chi indossa una tuta da ginnastica per mostrargli attrezzi sportivi, o di riconoscere i bambini per proporgli giocattoli.
Peccato che, in questo caso, il tutto abbia un unico scopo: quello di fregare gli sbirri.
La storia, raccontata da Gizmodo, inizia la scorsa estate quando, in Russia, è entrato in vigore il divieto di importare alimenti dall’Unione Europea e dagli Stati Uniti: una bella grana per chi aveva sviluppato il proprio business proprio sulla vendita di questi prodotti.
Come la bottega di Don Giulio, attività commerciale di alimentari italiani a Mosca che, all’improvviso, si è ritrovata non solo a dover risolvere il problema di ricevere prodotti di importazione italiana, ma anche quello di poterli pubblicizzare.
Così si è rivolta all’agenzia pubblicitaria The 23, che ha avuto un’idea davvero ingegnosa e ha realizzato uno strumento pubblicitario unico nel suo genere.
Attraverso l’utilizzo di un software per il riconoscimento facciale, il negozio di alimentari è stato dotato di un cartellone in grado di identificare alcuni simboli ufficiali presenti sulle divise della polizia.
Così, se si avvicina un agente, l’immagine dei formaggi scorre magicamente e si trasforma nella pubblicità di un negozio che vende matrioska.
Io mi immagino un manifesto così per le strade di Bologna, che di lunedì mattina “guarda in faccia” le persone e decide se consigliare loro un caffè, o un ansiolitico.