Secondo quanto riportato da Valentina Avoledo sul Fatto Quotidiano, il marchio di lingerie Aerie (American Eagle), nel lanciare la sua nuova linea, ha annunciato che non avrebbe utilizzato Photoshop per ritoccare le immagini pubblicitarie.
Niente accorgimenti per aggiustare imperfezioni, tatuaggi, rotolini di ciccia o cellulite, tutto viene stampato sui cataloghi senza correzioni (Il Fatto Quotidiano).
Ad oggi, le vendite sono aumentate del 9%.
Risultati ancora migliori erano stati ottenuti nel 2004, quando la linea di prodotti per il corpo Dove lanciò la campagna “bellezza autentica”, utilizzando donne “normali” al posto delle modelle e generando un aumento di vendite pari al 20%.
Ne possiamo dedurre che rinunciare a fotoritocco e bellezze artificiali aiuti ad aumentare le vendite?
Naturalmente no. Abbiamo centinaia di esempi di marchi che vendono benissimo usando le classiche “bellone” ritoccate.
Ma Aerie, come Dove, ha saputo attirare l’attenzione andando controcorrente.
E’ riuscita a stupire, a osare… insomma, per chi ha familiarità col marketing, ha creato una Mucca viola, ed è stata premiata dalle clienti.
La campagna Real Beauty di Dove / Unilever è stata criticata su vari fronti ( http://en.wikipedia.org/wiki/Dove_Campaign_for_Real_Beauty#Reaction ) e risulta essere comunque “falsa” visto le foto sono state ritoccate in Photoshop:
http://nymag.com/thecut/2008/05/doves_real_beauty_campaign_isn_1.html
“Gasp! Expert photo retoucher Pascal Dangin, who works for Box Studios in New York, told The New Yorker he worked his magic on the ad photos.
<> he asked. <>”
@Filippo Toso Si disse anche che sul volto di alcune donne le rughe fossero artificiali.
Ad ogni modo, la campagna ha raggiunto lo scopo e, a mio parere, il successo è dipeso dall’aver contrastato gli stereotipi che la pubblicità aveva imposto fino a quel momento
Mi è venuta in mente be stupid di diesel. Non c’entra photoshop ma anche quella fu una campagna che osò ed ebbe successo
Da uomo l’idea mi piace. Mi sembra di essere tornato ai tempi del postalmarket 😉
@creative mind
Ho amato molto quella campagna, ne ho parlato qui 🙂
http://www.pamelaferrara.com/be-stupid-diesel-0212.html
sono assolutamente favorevole, aiuta l’autostima e magari evita anche tanti messaggi fuorvianti come si vedono in tante pubblicità
Ho visto la campagna e mi piace, penso che anche una persona comune si possa immedesimare e aiuta a capire la vestibilità dei vari capi. Bravi!
Certo che se facessero anche una linea decente invece di quelle schifezze a quadretti forse le vendite le potrebbero aumentare anche di più 😉
Su questo @stella sono piuttosto d’accordo. Hai voglia inventarsi campagne pubblicitarie innovative… se poi il prodotto non risulta soddisfacente
Bè insomma ragazze normali mica tanto sono tutte piuttosto gnocche dai!
Non sono d’accordo la pubblicità deve fare sognare altrimenti che pubblicità è? vedere stì cessi non interessa a nessuno xchè a questo punto non prendete anche donne grasse che non si depilano tanto per essere diversi poi vediamo dove finiscono le vendite!