Il sesso online è prostituzione?

Il primo caso “reale” di sesso sul Web arriva in un’aula di tribunale di Milano: un giudice dovrà decidere la sorte di 5 imputati che gestiscono un sito di incontri erotici via chat dove gli utenti, dopo aver pagato con carta di credito o chiamando un “899”, vengono messi in contatto con delle ragazze.
Notare che non c’è alcun rapporto fisico, ma gli imputati sono accusati di associazione per delinquere finalizzata all’induzione e allo sfruttamento della prostituzione in quanto trattengono una percentuale sugli incontri online delle ragazze.
Finora la Cassazione sembra dar ragione a questa tesi: vendere sesso “virtuale” è sfruttamento della prostituzione perché ciò che conta è la possibilità di soddisfare a pagamento, anche a distanza, la propria “libidine”.

Ripeto: tra le ragazze che svolgono questo lavoro e i clienti non viene consumato alcun rapporto fisico, esattamente come succede nelle hot line.

Tra un po’ vedremo le forze dell’ordine in tenuta anti-sommossa sfondare la porta di un bagno per arrestare un poveretto che se ne sta lì con la sua rivista porno mentre la moglie gli prepara la cena.

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10 commenti su “Il sesso online è prostituzione?

  1. Se davvero ciò che conta è soddisfare a pagamento, anche a distanza, la libidine, questo fa di tutte le attrici o soubrettes delle prostitute perchè prima o poi si sono fatte fotografare nude. Perchè non ci sono forse uomini che per soddisfare la loro libidine usano il calendario di max? Allora la rivista dovrebbe essere denunciata per sfruttamento della prostituzione. E’ assurdo.

  2. il problema fondamentale che riguarda questi, chiamiamoli avvenimenti, è che non esiste una terminologia per definirli.
    il titolo di questo post, la domanda, seppur legittima è mal posta. non si più definire una cosa che non è mai esistita prima con un termine che esiste da sempre: per la cosa che viene descritta nel post ci dovrebbe essere un nuovo termine, e su questo si potrebbe legiferare.
    diciamo che chiameremo questa prostituzione online “prostiline”.
    ecco, adesso si che abbiamo qualcosa su cui discutere: la prostiline esiste.
    come ci comportiamo nei suoi riguardi?
    così mi piace…

  3. forse spendere qualche quindicina di euri per una pippa a distanza è troppo avrà pensato il garante della legge antitrust!

    A.

  4. Ma dai, ma questo avviene ovunque. Chi va a vedere un film porno paga per soddisfare la propria libidine, lo stesso per chi acquista una rivista o va su un sito….. Allora mezza italia dovrebbe essere condannata!

  5. ragazzi, qui l’unica cosa che ci rimane è un po’ di sano autoerotismo, al massimo si perde un po’ la vista negli anni ma c’è rimedio anche per quello… 🙂

  6. “sfruttamento della prostituzione in quanto trattengono una percentuale sugli incontri online delle ragazze”
    questo è il punto focale della questione.
    Il reato di lenocinio esiste e fa bene la giustizia a perseguire il o i prossenta.

  7. Sono daccordo che sia considerata prostituzione perchè se io mettevo un annuncio serio venivo bannato perchè ” non rispettavo i termini di contratto” questo vuol dire che avevano SOLO interessi economici e favorivano gli incontri dai quali ricavavano un utile

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