Secondo una ricerca pubblicata dalla rivista Journal of Consumer Research, il punto dell’alfabeto in cui si colloca il nostro nome forma le nostre abitudini di consumo.
Pare infatti che fin da piccoli, ad esempio con l’appello a scuola, i bambini chiamati per ultimi sviluppino una capacità di reazione superiore rispetto a chi invece è abituato ad esser primo e può prendersela comoda.
In poche parole, secondo lo studio, gli eccessi incontrollabili di shopping deriverebbero dall’avere un cognome che inizia con le ultime lettere dell’alfabeto.
Chi è stato abituato ad essere percepito come ultimo cerca una sorta di rivalsa, vuole arrivare primo e questo suo desiderio trova appagamento quando riesce ad acquisire oggetti che vengono considerati di un certo valore per quanto riguarda il benessere e lo status sociale.
Potremmo immaginarci, pensando alla nostra classe politica, ad una Iva Zanicchi pronta a scattare al solo nominare i saldi e ad un certo Silvio Berlusconi che dice: “Eh no cribbio se i saldi mi vogliono vengono loro da me” 🙂
ecco l’ho sempre saputo che il mio shopping compulsivo doveva avere una motivazione scientifica 😉
mi chiamo accorsi e odio lo shopping oddio sarà mica vera davvero sta ricerca???
ma ste ricerche le fanno sul serio???? non ho parole. poi ci si lamenta che vengono tagliati i fondi….. per forza!
mia moglie inizia con Z. ora mi spiego tante cose
Il problema è che le donne hanno lo shopping compulsivo nel sangue e gli uomini no. la differenza è tutta qui M-F non c’è proprio niente da capire altrochè lettere dell’alfabeto
@Webbo e invece non sarebbe male capire cos’hai nel cervello
si vede che a scuola da mia moglie li chiamavano in ordine inverso….
Applicando gli esiti della ricerca al loro nome, Journal of Consumer Research, mi vien fuori che esagerano in sostanze stupefacenti in maniera conpulsiva…ma forse devo applicarmi meglio! Aloha 🙂
Bah io mi chiamo Colette e non funziona, a volte mi tappo in casa perchè quando esco…