Siamo tutti controllati.
Ogni cento metri entriamo nel campo di ripresa di una videocamera senza sapere chi ci sta filmando e perché: solo in Italia il grande fratello è diventato un business da 1700 milioni di euro l’anno.
Videocamere ovunque: per le vie delle città, nelle stazioni ferroviarie, nei cimiteri.
Impossibile passare inosservati, anche quando si va a fare benzina.
Ormai ne sa qualcosa un pensionato di Bielefeld, in Germania, che in una giornata di inverno, con berretto e giacca neri, è arrivato in bicicletta ad un distributore di carburante e, ripreso dalla videosorveglianza, ha gonfiato la sua bambola gonfiabile.
Il video è diventato popolarissimo sul Web grazie a Bild, che riporta la curiosa notizia, mentre il portavoce della catena di distributori commenta: “Chiunque può usufruire delle nostre pompe”.
Sarebbe stata una scenetta simpatica se il vecchietto fosse andato alla pompa chiedendo agli addetti “scusi la mia amica ha una tetta a terra gli può dare una gonfiatina?”.
la questione privacy e riservatezza e per contro la necessità di controllare saranno sempre di più questioni spinose che metteranno in luce le stranezze o le abitudini dell’essere umano. Ieri ho visto un servizio in tv che parlava dell’utilità delle telecamere per catturare dei delinquenti, nello specifico un uomo che ha colpito una donna al volto mandandola in coma … io rinuncio volentieri a un po’ di privacy per queste ragioni, se poi vogliamo proteggere le nostre “stranezze” le facciamo tra le mura di casa nostra, io per esempio in garage ho un compressore utile per controllare i pneumatici dell’auto e per la mia amica gonfiabile 🙂
ecco questo è esattamente il genere di momento nella vita di un uomo che non vorrebbe mai finisse sul web 😉
Spero che sia una situazione che non si verifaca tanto spesso nella vita degli uomini “normali” 😀
come no? tutti andiamo in giro in bicicletta con una bambola gonfiabile sottobraccio 🙂
Meglio la bambola gonfiabile che i violentatori/assassini!
Poveretto questo non c’aveva abbastanza fiato ed è stato sgamato subito quando si dice che la tecnologia non perdona