La pubblicità è l’anima del commercio, ci salva dalla crisi e ci aiuta a guadagnare consensi anche nei momenti più bui, anche di fronte a catastrofi naturali: pensate solo all’operazione pubblicitaria svolta da Berlusconi dopo il terremoto in Abruzzo.
Non è sempre così però, bisogna essere in grado di comunicare nel modo giusto e soprattutto bisogna non essere gli artefici di un disastro ambientale come la marea nera.
La campagna pubblicitaria di scuse della Bp per aver causato la peggiore catastrofe ambientale nella storia degli Stati Uniti si sta rivelando controproducente e sta scatenando un’altra marea, quella delle critiche, invece che suscitare comprensione.
Le critiche vengono anche dal presidente degli Stati Uniti Obama, secondo il quale il denaro sprecato in pubblicità poteva essere speso meglio per ripulire le coste o per risarcire i pescatori del Golfo o tutti coloro che hanno perso il lavoro a causa della macchia di petrolio.
Ci sono eventi di fronte ai quali la pubblicità è impotente e, una volta rifiutato il supporto di James Cameron (chissà se la sua idea era “decolliamo e nuclearizziamo” o se aveva pensato a qualcosa di più concreto per l’occasione) ed essersi attirati l’odio del pianeta, c’è poco da scusarsi o da ironizzare: l’unica è rimboccarsi le maniche e risarcire.
O farsi rappresentare da Rocco Siffredi che dichiara “Io di buchi ne ho chiusi tanti”.
Finale spettacolare 🙂
Hanno rovinato il pianeta, adesso pensano di cavarsela con delle scuse?
va bè ma piuttosto che non dire una parola come se nulla fosse successo, almeno si sono scusati, no?
per scusarsi basta un comunicato stampa, realizzare una pubblicità è assurdo, quei soldi potevano essere utilizzati per il recupero
hahahah l’aiuto di james cameron proprio non l’ho capito che cazzo doveva farci un film?
Forse perchè è esperto in navi che affondano 🙂
L’unica cosa che conta nel mondo dell’economia è il dio denaro, se sei responsabile di una catastrofe al massimo ti tirano le orecchie … voglio tornare sul mio pianeta 🙂
su fb hanno proposto di usare la palin per tappare la falla 🙂
Sono d’accordo con te Pamela. Prima hanno tirato il sasso e poi anzichè nascondere la mano si scusano per l’arto incontrollato….non compriamo più auto che vanno ad oli.Dobbiamo cambiare anche noi la richiesta.
Pare addirittura che la Bp abbia acquistato su Google e Yahoo! diverse parole chiave per influenzare le ricerche degli utenti relative alla catastrofe ambientale
http://www.affaritaliani.it/mediatech/bp100610.html