La Rete dei social network ha vinto ancora una volta la sfida del black out informativo, imposto dai regimi autoritari o, come ad Haiti, causato da una catastrofe naturale: a poche ore dalla tragedia che ha colpito l’isola, migliaia di persone hanno potuto organizzare i primi soccorsi, lanciare appelli per trovare i propri cari, avviare gare di solidarietà per gli aiuti grazie a strumenti come Twitter, Facebook e Skype.
I social network hanno consentito al giornalista dj Carel Pedre o all’operatrice umanitaria italiana Fiammetta Cappellini di raccontare la tragedia di Port-au-Prince al mondo.
Il musicista Richard Morse ha twittato le immagini agghiaccianti della gente nel panico, che si faceva strada tra detriti e cadaveri.
Strumenti tecnologici che hanno oramai superato tutte le barriere, anche quelle istituzionali: è grazie a Skype che l’Ambasciata di Haiti in Italia riesce a mantenersi in contatto con l’isola.
In poche ore il Web ha iniziato a sfornare pagine e blog per segnalare “Io sono vivo” ai propri cari, vicini e lontani.
Insomma, ancora una volta, Internet ha garantito un flusso di informazioni altrimenti indisponibile, con le linee telefoniche interrotte e i televisori distrutti (Ansa).
Ci sono tragedie contro le quali l’uomo non può fare nulla, se non documentarle e farsi in quattro per aiutare le persone disperate quando sono già successe.
E ci sono uomini piccoli e stupidi che per il loro tornaconto personale, per paura e ignoranza fanno di tutto per imbavagliare, censurare, far tacere quello che ormai è diventato strumento essenziale di una società civile.
Fottuti cinesi
http://www.ilgiornale.it/esteri/google_basta_censura_ma_pechino_non_ci_sta/pechino-censura-hillary_clinton-cina-google/13-01-2010/articolo-id=413518-page=0-comments=1
non dimentichiamo che gli aiuti umanitari sono partiti proprio da facebook, quello che tutti criticano perchè strumento di cazzeggio stupido e superificiale
Strumento di cazzeggio lo è indubbiamente, ma dipende sempre dall’uso che se ne fa
parole sagge: intenret libero è segno di civiltà
Fortunatamente fino a quando ci sarà qualche piccolo uomo che cercherà mi monopolizzare il web ci saranno anche grandi uomini che combatteranno per liberarlo
poveracci è solo un’altra conferma che dio non esiste
La croce rossa ha creato una pagina web per ricercare i dispersi: è possibile inserire il nome dei famigliari o di chi si desidera contattare per ricevere una risposta, non so come si potrebbe fare senza
3 milioni di dollari per gli aiuti raccolti in un giorno da twitter e facebook, ai detrattori dovrebbe bastare questo