Sulle pagine del blog conservatore Blaney’s Blarney alla data di giovedì si legge la soddisfazione dell’autore del diario elettronico – tale Donal Blaney, avvocato inglese del Kent – nell’annunciare che la richiesta di ingiunzione presentata dal suo legale alla Corte Suprema contro un misterioso internauta che si finge lui su Twitter è stata infine accolta. E il decreto sarà consegnato al ladro di identità proprio attraverso le pagine del sito di microblogging (Il Corriere).
Anche se in realtà in Gran Bretagna la legge prevede che le ingiunzioni possano essere recapitate ai loro destinatari non necessariamente nei modi tradizionali, ma anche via fax, e-mail o altri canali elettronici, è comunque la prima volta che un social network serve allo scopo.
D’altronde c’erano poche alternative: l’utente che utilizza un account Twitter associato a una foto di Blaney non è mai stato rintracciato, quindi la Corte non ha avuto altra scelta se non quella di utilizzare lo stesso social network per intimare all’anonimo di smettere e rivelare la propria vera identità.
Ormai gli abusi sono all’ordine del giorno e ogni volta che viene inventato un nuovo social network e simile conviene registrarsi subito per evitare che qualcuno possa usurpare la nostra identità: a questo proposito non dimenticate di iscrivervi a Spot a Potty, dove i membri possono caricare foto di toilette.
a me pare che si tratti un atto illegale in un modo ancor meno legale…
io più che altro mi chiedo: ma se non sono in grado di identificarlo, perchè dovrebbe smettere?
A me sembra impossibile che non lo si possa identificare… siamo o non siamo nell’era del grande fratello? Praticamente l’anonimato non esiste più…
Il concetto di furto di identità è inquietante. Nel caso di personaggi famosi forse è paradossalmente meno grave perchè usano i social network per parlare con folle di fan e direi che è in conto che si possa anche non trattare realmente del personaggio in questione. Ma provate a pensare a qualcuno che su facebook vi ruba l’identità e comunica coi vostri amici magari parlando di argomenti personali e facendosi fare le loro confidenze. Su una cosa così c’è poco da scherzare.
Il furto di identità è inquietante in generale, e fortunatamente illegale. Spero in una punizione severa per chi lo mette in pratica