Sarò prolissa, ma l’argomento è interessante.
Su Panorama del 27 agosto è apparso un articolo di Giuseppe De Bellis titolato: “La maledizione del Web” che sostiene che “Uno per uno i geni del Web sono uccisi da una casualità che, però, colpisce come un virus”.
Impossibile non proseguire nella lettura di un pezzo così succulento.
Sasha Blair-Goldensohn, manager di Google, è in coma dopo essere stato colpito dalla caduta di un ramo mentre faceva jogging a Central Park: devo ammettere che è stata una bella sfiga, un fatto che non si verificava da ben 37 anni.
Questa vicenda, però, ha ispirato la follia di un reverendo del Colorado che ha invocato l’aiuto del Signore contro il maligno che alberga nei computer dei geni.
Ecco. Uno è colpito dalla sfiga e Internet è già una maledizione.
Ok, non è stato il primo, e se è per questo non sarà nemmeno l’ultimo.
Rajeev Motwani, ex docente di Larry Page e Sergey Brin e inventore di alcuni algoritmi che stanno alla base della creazione di Google, è stato trovato morto nella sua piscina alle porte di San Francisco senza motivo comprensibile, forse un malore.
Ecco, appunto, un malore come capita a tanti, magari perché si era immerso nell’acqua dopo mangiato.
E che dire dello stesso Sergey Brin, uno dei papà di Google, che un anno fa ha annunciato di avere il gene che sviluppa il morbo di Parkinson e di avere l’80% di possibilità di ammalarsi entro i prossimi 20 anni?
Sì però è una malattia che colpisce milioni di persone al mondo, anche giovani: ricordate Michael J. Fox?
Phillip W. Katz, l’inventore di Pzzip, programma per la compressione dei dati, è stato trovato morto in un motel di Milwaukee con 5 bottiglie di superalcolici in corpo.
Avrei sfidato chiunque a sopravvivere, che lavorasse per il Web o svuotasse fosse biologiche.
Jim Gray, il creatore di Google Earth è uscito in barca e non ha mai fatto ritorno: scomparso in mezzo al nulla è stato dichiarato morto come prevede la legge.
Sì ma quanta gente scompare in mare ogni anno?
Infine, anzi, in principio, perché c’è anche un primo della catena, Jonathan Postel, morì a 55 anni dopo l’asportazione delle adenoidi: un intervento di routine.
Io però faccio un po’ fatica a definire un genio del Web uno che aveva gestito l’aspetto amministrativo dell’indirizzario Internet.
Difficile resistere a parlare di maledizione: eppure queste persone sono morte come tante altre, per malori, per malattie, per incidenti… come ne muoiono milioni ogni giorno.
Lavoravano tutte per il Web? E’ normale che sia così. Il Web diventa di anno in anno una macchina sempre più grande, che produce sempre più informazioni e si moltiplicano i posti di lavoro legati ad esso, allo stesso modo in cui si riducono i posti di lavoro legati a mestieri più antichi.
Insomma se piomba sulla terra un asteroide è più facile che centri un dipendente di Google o un maniscalco?
Io ieri a momenti mi strozzavo con una nocciolina 🙂
pure io non è che mi senta tanto bene… 😀
Oggi mi è partito il climatizzatore della macchina. Sta kakkio di sfiga del Web. Lo sapevo che sto pezzo non dovevo scriverlo 🙂
io se mi cade un ramo in testa in piena estate non penso certo che sia x via che lavoro x il web ma un bell’esorcismo me lo faccio fare!
A me va tutto bene (Scrat Scrat)
sono un genio incompreso o un fortunato sfigato qualunque? 😀
Ciao
Luigi
Ottimo Luigi, il fattore C è fondamentale 😉
Pam, non c’entra nulla con il post…ma l’icona che hai usato non ha nulla ha che vedere con il contenuto…
Chi di noi ha vissuto il web 1.0 ed anche prima ricorda benissimo l’icona: e’ quella del famoso FreeBSD, il sistema operativo basato sulla variante di unix Berkeley Software DIstribution. Quel sistema operativo e’ sicuramente ancora oggi tra i piu’ avanzati e veloci tant’e’ che MacOS X (il sistema operativo di Apple) e’ interamente basato su FreeBSD. Quindi il diavoletto di FreeBSD non rappresenta la sfortuna ma i daemons che controllano i flussi di informazione e la gestione del processore al livello operativo.
Che delusione Pamela …. 🙂
Ottimo GG. E’ importante x un blogger avere qualcuno che gli fa fare la figura del pirla, lo rende + simpatico 😉
Da quando ho letto questo pezzo sono sfighe continue, stamattina scendendo dalla macchina centrata pozzanghera con un piede e scarpa di tela
Ehm… Internet… dalle mie parti si direbbe che sei un po’ pirla… altrochè Web 🙂
Che dire della mia pressione alta, al punto di svenire? Mia moglie che se ne va in Romania x 5 settimane… Mio padre che si fa incastrare dalla finanza, il mio hardisk da 500Gb che mi muore sotto gli occhi… ti bastano? Devo cercare un amuleto maya o antico egizio, perche’ a forza di fare le corna e a toccarmi i gemelli mi sta venendo pure un crampo al braccio!! 😉 Felicità!
Sì ma questo non è colpa del Web… è nemesi divina… x aver abbandonato gli amici 😉
Io non li ho abbandonati! Ho solo preso una scorciatoia 😉
Un solo appunto riguardo a questo passaggio: “è stato trovato morto in un motel di Milwaukee con 5 bottiglie di superalcolici in corpo.”.
Cioè scusate, ma se questo evitava di infilarsi 5 bottiglie in corpo, e si limitava a berne il contenuto, non era meglio per tutti?
mi si è fuso il motore della macchina. cazzo di web.
direi che è il momento giusto per spese impreviste HAHAHA. Scusa…
@tix se se… web… non è che per caso sei rimasto senz’olio? 🙂
Sarai mica l’unica donna che sa che l’olio non serve solo x condire l’insalata…
Assolutalmente no! Non serve anche x friggere il pesce? 😉