Ieri mentre mi crogiolavo al sole sfogliavo un recente numero di Panorama e ho letto un interessante articolo di Guido Castellano, “Come sarà il mondo in cui vivrò”, in cui l’autore prevede come cambieranno le nostre vite da qui a 5 anni.
La descrizione di una nostra giornata-tipo è incredibile:
Ore 7 del mattino di un giorno qualsiasi di un futuro non troppo lontano: mentre suona la sveglia, il cellulare proietta sul soffitto l’agenda della giornata. Con un comando vocale si accede ad Internet e con gli occhi ancora socchiusi si chiede alla Rete se il volo delle 9.30 subirà ritardi. La risposta (anch’essa vocale) arriva in un istante: “L’aereo è previsto in orario”.
Il gabinetto fa un check up completo: analizza le urine e misura frequenza cardiaca e pressione. Le informazioni elaborate dal wc laboratorio vengono inviate in tempo reale a un microchip nel cellulare e al computer che contengono tutti i dati sul nostro stato di salute. Lo specchio del bagno ci vede, ci riconosce e proietta il nostro programma preferito: tg per papà, cartoni per i piccoli.
Mentre si è in taxi un messaggio sul cruscotto del conducente avvisa che per un incidente il traffico è bloccato. Dopo pochi istanti sul display del navigatore arriva anche la soluzione: “Meglio abbandonare l’auto e proseguire con la metropolitana”. Sullo schermo una luce lampeggia indicando la fermata più vicina e gli orari dei treni.
Mentre si cammina verso la stazione il cellulare emette un bip. La vetrina che si è appena superata ha inviato un messaggio: “Dalle 8 alle 9 c’è un’offerta tre per due sul detersivo”.
Prima di riporre il telefonino in tasca si nota, con la coda dell’occhio, il manifesto del film che si vuole vedere al ritorno dal viaggio di lavoro. Lo si inquadra e si scatta una foto. Sul display arrivano il trailer e l’elenco dei cinema che lo proiettano. Un click e i biglietti sono acquistati. Il costo verrà scalato dalla carta di credito collegata alla sim del cellulare.
Anche il biglietto della metropolitana viene pagato dal telefonino. Basta avvicinarsi ai tornelli e, un po’ come accade oggi con i Telepass in autostrada, le barriere si aprono (Panorama).
5 anni.
Io sono già partita col countdown.
a pensarci vengono in mente molti film che però forse non sono tanto lontani dalla realtà, la sperimentazione tecnologica sta compiendo passi da giganti, ogni nuova tecnologia diventa obsoleta in pochissimo tempo, la domotica ha già tante applicazioni….. insomma perchè no???
secondo me è un’agghiacciante furto di identità/libertà. tutto ciò che viene registrato può essere anche intercettato e trovo molto pericoloso che ci siano nostre informazioni (ad esempio relative allo stato di salute) che viaggiano in rete, per poi non parlare del pericolo che tua moglie, guardando il tuo cellulare, possa limitarsi non solo a sbirciare gli sms ma abbia a disposizione un’intera banca dati su di te…. finiremo per passare le nostre giornate a cancellare le tracce!
Pam guarda che tutto quello che hai descritto esiste gia’. Non e’ il futuro ma il presente…
Comandi vocali e sintetizzatori digitali: technologia passata.
Microchip biometrico: tutti i passaporti nuovi c’e’ l’hanno gia’…quello sottocutaneo l’avevo messo sul mio cane.
Navigatori: no comment. Tutti i modelli possono determinare percorsi alternativi.
Telefonino con suggerimenti: L’iPhone gia’ ora controlla la tua posizione e’ ti trova tutto quello che vuoi in zona…tutto grazie alla tecnologia di google maps.
Biglietto della metro: la mia oyster card funziona gia’ in questo modo. Tutto automatico. La passo sul lettore e le barriere si aprono. E la ricarica e’ pure automatica. Direttatamente sul conto corrente.
E per finire…quando ritorno a Londra dopo un viaggio non ho neppure bisogno del passaporto…un lettore ottico fa la scansione dei miei occhi e in pochi secondi passo i controlli senza muovere un dito…davanti a tutti quelli che fanno la fila.
Grande GG, ti manca solo il check up del water 😉
Sono d’accordo con GG. Ne parlavo proprio ieri sera con degli amici: il futuro è già qui, solo che non è ancora uniformemente distribuito. Per un’adozione di massa manca ancora nella maggior parte delle persone la notizia dell’esistenza di queste tecnologie e la percezione della loro utilità e, soprattutto, della semplicità d’uso.
Io dico che non avete capito lo spirito del post. Non è una questione che queste tecnologie esistano già e che alcuni di noi (soprattutto all’estero) le usino in parte, quello che colpisce è immaginarsi davvero una vita quotidiana così, con lo specchio del bagno di casa tua (e non un lettore ottico di un aeroporto) che ti riconosce e ti proietta il tuo programma preferito…. o voi nelle vostre case siete già attrezzati????
Quello che credo possano essere tecnologie del futuro e’ tutta altra roba:
– chip che si interfacciano direttamente su cervello. Oggi gia’ esistono tecnologie che rimpiazzano, per esempio, il nervo auditivo con impulsi generati da un speach processor digitale
Per la retina esistono cose simili in via sperimentale. Inoltre hanno gia’ sperimentato l’uso di elettrodi nel cervello che possono determinare cosa volevi fare – muovere il mouse.
Non mi sorprenderei se tra 20-50 anni iniziamo a vedere link ports come in Matrix.
Un’altra tecnologia di cui si parla spesso e’ la teportazione – come in Star Trek.
Attualmente si riesce a teleportare soltanto fotoni (onde elettromagnetiche). Il passaggio verso la teleportazione di funzioni d’onda macroscopiche non e’ ancora in vista,
ma nel prossimo secolo chissa che no si riesca…
Per finire consigli a tutti di leggere l’introduzione negli articoli scritti da S. Hawkings su Phys. Rev. D il decennio scorso.
Gia’ allora parlava della possibilita’ che civilta’ aliene potessero usare un network di worm-holes come mezzo di viaggi spaziali…
Science Fiction?
Ok ok ho sbagliato titolo, avrei dovuto scrivere: “La vita tecnologica che ci aspetta quotidianamente nelle nostre case”… un po’ lungo 🙂
ecco appunto che le tecnologie esistano nessuno ne discute ma che siano applicate alla nostra vita quotidiana è un altro discorso. da anni sento raccontare che un giorno il frigorifero interagirà col pc ordinando gli alimenti mancanti…. a casa vostra succede? a casa mia no. e quando finisce qualcosa, supermercato!!!!!!
Ma tutti sti dispositivi si possono anche disattivare spero a me mi inquieta da matti pensare che ogni volta che vado in bagno il water mi fa un check up, soprattutto quando torno ubriaco alle 4 del mattino 😀
Beh penso proprio di sì, insomma si tratta di un servizio e non di un obbligo… comunque il mio consiglio per quando sei ubriaco è di farla in giardino prima di salire in casa 😉
ahahaha bib bip bip il sistema ha rilevato che lei è ubriaco e inoltre ha contratto la gonorrea 😀
Esprimo un mio modesto pensiero…amo la tecnologia e tutto ciò che ne consegue, però immaginare che la mia giornata tipo sia quella citata nel post un pò mi inquieta ! ok per il tech che elimina code e quindi burocrazia….ma addirittura un chip nel water mi sembra veramente troppo; magari per una puzzetta fatta parte una sinfonia di mozart o di chopin in base alla frequenza emessa ? mi rado al mattino seguendo mastrotta che vende materassi ? poi scusate l’arcano : chi si potrà permettere tutto questo ben o mal di dio ? la tecnologia avanza…..il potere d’acquisto no ! luca
Condivido in pieno Dream… io poi almeno in bagno esigo silenzio 🙂
Io invece trovo il check-up in bagno assolutamente la migliore. Utilissima per cercare di vivere + a lungo possibile. Mi piace sottolineare che anche quella della foto + trailer dei film esiste già, la si può ottenere con i QR code…. ma come ha già detto qualcuno il problema è proprio la mancanza di distribuzione uniforme della tecnologia.
se tra 5 anni viviamo così, e non parlo di bill gates ma di noi comuni mortali, mangio una merda
Non vorrei rimarcare la cosa, ma le toilet con i sensori sono gia’ una cosa abbastanza comune…in giappone per esempio ce l’hanno un po tutti. Tra un po’ arrivera’ anche in EU/US. Guradate il video http://www.youtube.com/watch?v=ACWueWEPlf8
Le toilet giapponesi si aprono e chiudono automaticamente. Hanno un autopralante che produce lo scarico dell’acqua cosi’ da coprire rumori indesiderati se si hanno ospiti in casa. La ciambella e’ riscaldata (temperature regolabile). Fatti i bisogni, c’e’ la possibilita di attivare un meccanismo di emissione di un getto d’acqua (temperature e pressione regolabili – naturalmente) che pulisce le parti intime…
Fatto tutto, la toilet si autosterilizza ed e’ pronta al prossimo uso…
Se passate per il giappone non perdetevela…
Finalmente il futuro e’ alle porte ! vi assicuro che vi troverete bene , UN CONSIGLIO : salvaguardate i vostri parchi e giardini , godetevi il verde e la natura , in ogni vostro momento di relax 8) . (…bastava evitare guerre stupide e mostruose per arrivare a cio’ 1000 anni prima….. meglio tardi che mai 🙂 )
@tix
ehm… come la preferisci condita?
@GG
non vorrei rimarcare la cosa… ma sono giapponesi 🙂
non mi espongo come tix ma credo che queste cose in italia non abbiano appeal…
io voglio assolutamente la ciambella riscaldata, d’inverno è fondamentale per evitare traumi da congelamento delle natiche 🙂
io dico, che inventino tutto il possibile e immaginabile poi ognuno di noi userà quello che gli è più comodo, io vorrei che si dessero da fare per creare un replicatore come quello di star trek … computer: pizza con mozzarella di bufala dell’himalaya, funghi porcini delle ande e salamina ferrarese (ho esagerato) e una warsteiner fresca … a te non resta che aggiungerci il rutto a fine pasto 🙂
Ma mettetevelo dove dico io il chip 😉
Il mio sesto senso mi diceva che la discussione sarebbe degenerata… 🙂
Ci manca solo il cellulare che ci stressa con le offerte di detersivo e siamo apposto….. se il futuro sarà così nessuno di noi avrà più pace
In risposta al commento di Valeria P qui sopra. Il futuro sarà così, o anche più pervasivo, senza il “se”. E se non proprio così, qualcosa del genere, o di più, visto che come ha sottolineato anche GG, nell’articolo si parla di tecnologie che esistono già.
Per questo consiglio di leggere il libro “Everyware – The dawning age of ubiquitous computing” di Adam Greenfield.
Copio dall’introduzione: “The technology we’re discussing here ambient, ubiquitous, capable of insinuating itself into all the apertures everyday life affords it will form our environment in a way neither of those technologies can. There should be little doubt that its advent will profoundly shape both the world and our experience of it in the years ahead. As to whether we come to regard that advent as boon, burden, or blunder, that is very much up to us and the decisions we make now.”
Essere informati, per poter gestire, magari indirizzare, ma certo non subire questi cambiamenti è necessario per, come dice Valeria, avere pace.
io dico che bisogna fare una distinzione tra la tecnologia utile e quella inutile. scienza e tecnologia hanno fatto passi da gigante e hanno oggettivamente migliorato la qualità della nostra vita, ma quando si parla di un water che ti lava il culo…..bè scusate ma se ne può proprio fare a meno!
Tra le applicazioni più interessanti, a Roma è stato realizzato un progetto sperimentale al museo dei Fori Imperiali. Sui monumenti sono stati applicati codici a barre bidimensionali chiamati tag. Ogni visitatore, attraverso il cellulare può fotografare i tag e in pochi istanti riceverà le informazioni relative al monumento. Bello.
Se compri Wired potrai vedere che alcune pubblicità escono già con il QR code che da delle info aggiuntive del prodotto e possibilità di collegarsi al sito internet. Io, nel mio piccolo, ne ho già realizzate un paio.